giovedì 15 luglio 2010

AUTOSTIMA E ASSERTIVITA'

Il termine "assertività" viene oggi ampiamente utilizzato in una grande quantità di contesti, ma soprattutto all'interno della psicologia clinica e della formazione del personale. Come accade spesso, però, con una stessa parola vengono indicate cose anche molto diverse fra di loro, senza che probabilmente si possa dire che esista un "giusto" concetto di assertività.
Per arrivare a definire cosa sia l'assertività può essere utile iniziare col dire ciò che assertività non è: innanzitutto i comportamenti passivi ed aggressivi.
A tutti è certamente successo, per esempio, in seguito ad una discussione con una persona, di andarcene via e di pensare dentro di noi: "Accidenti, avrei dovuto dire così, avrei dovuto fare cosà… ma la prossima volta farò diversamente". In questo caso siamo stati passivi.
Altre volte, invece, in seguito ad una discussione, siamo a disagio con noi stessi per avere risposto troppo duramente, per avere infierito su una persona, per avere esagerato con il nostro diritto di difenderci: in questo caso siamo stati aggressivi.
Poiché queste cose sono certamente capitate a tutti, non è corretto parlare di "persone passive" o di "persone aggressive", ma solo di "comportamenti", che a loro volta possono essere passivi o aggressivi.
La stessa cosa deve essere detta per l'assertività: non esistono persone sempre assertive, ma solamente comportamenti assertivi, che possono essere prodotti assolutamente da tutti. Ciò nonostante è però vero che esistono persone che tendono ad essere aggressive, passive o assertive nella maggior parte delle situazioni.
Possiamo definire il comportamento passivo nel modo seguente: è quello di una persona che mette da parte le proprie esigenze, i propri diritti ed anche i propri doveri perché trova difficile affrontare una situazione in modo diverso. A volte la persona che si comporta in modo passivo si sente frustrata, insoddisfatta, ansiosa, depressa, scontenta. Nel rapporto con gli altri non riesce a dimostrare adeguatamente quello che sa fare e quanto vale ed in questo modo rischia di essere svalutata dagli altri oltre che da sé stessa.
Possiamo definire il comportamento aggressivo nel modo seguente: è quello di una persona che cerca di fare in modo che le proprie esigenze ed i propri diritti siano soddisfatti ad ogni costo. In questo modo, forse, riesce anche ad appagare alcuni bisogni, ma rischiando fortemente di compromettere altri elementi importanti della propria vita: le amicizie, il rapporto con i colleghi di lavoro, con il partner, con i genitori e con i figli. In questo modo, pur ottenendo dei successi, chi si comporta in modo aggressivo si trova spesso ad essere insoddisfatto di se stesso.
Per differenza, possiamo invece definire il comportamento assertivo nel modo seguente: chi si comporta in modo assertivo considera importanti le proprie esigenze, diritti, bisogni e desideri e cerca di soddisfarli. Fa in modo, però, che i propri interessi vadano ad intaccare il meno possibile i diritti ed i bisogni degli altri, evitando quindi di creare situazioni delle quali successivamente potrebbe pentirsi.
La persona che si comporta in modo assertivo non è affatto sempre pacata e sorridente o "diplomatica": l'importante è sapere equilibrare, a seconda delle circostanze, aggressività e passività.
In alcuni casi, infatti, è un comportamento assertivo impiegare atteggiamenti passivi: se, ad esempio, stiamo discutendo animatamente con una persona che ci ha tagliato la strada, forse non è il caso di dirgli esattamente quello che pensiamo, se vediamo che ha in mano una pistola!
Allo stesso modo, può diventare un comportamento assertivo anche l'impiego di strategie aggressive: se una persona per strada non ci lascia in pace da 15 minuti perché vuole venderci qualche cosa che a noi non interessa assolutamente, se siamo assertivi possiamo anche essere piuttosto scortesi.
In sintesi, si può dire che l'assertività, tenendo presenti i propri obiettivi ed interessi, è la manifestazione più immediata e diretta di emozioni, sentimenti, esigenze e convinzioni personali, ma bilanciando, a seconda delle circostanze, l'aggressività e la passività, in modo da ottenere il miglior vantaggio o il minor svantaggio per se stessi, sia nel breve che nel lungo termine.

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