giovedì 15 luglio 2010

A CHE COSA SERVE L'ASSERTIVITA' E COME PUO' ESSERE MIGLIORATA

L'assertività serve sempre perché siamo tutti costantemente inseriti all'interno di relazioni sociali dove continuamente bisogna contrattare fra le nostre e le altrui esigenze. Alcune situazioni particolari, però, mettono più a dura prova la nostra assertività, e per questo motivo rendono più probabile che ci si comporti in modo eccessivamente passivo oppure eccessivamente aggressivo. Alcune di tali situazioni sono le seguenti:
Gestire il rapporto con i colleghi di lavoro e con il datore di lavoro.
Rapportarci alle persone che per noi sono autorevoli (genitori, insegnanti, autorità, datori di lavoro, partner, etc.).
Svolgere con efficacia ed autorevolezza il nostro ruolo di leader, in famiglia, sul lavoro o con gli amici.
Affrontare in modo corretto le critiche che ci vengono fatte.
Farci rispettare all'interno di un gruppo di pari, capacità di grande importanza soprattutto per una giovane persona che ancora frequenta gli ambienti scolastici.
Esprimere i nostri più autentici sentimenti con le persone alle quali siamo legate affettivamente.
Effettuare delle scelte nel campo professionale ed affettivo.
Saper fare e saper accettare i complimenti.
Saper fare e saper rifiutare le richieste.
Affrontare con maggiore efficacia l'ansia che si genera nei rapporti interpersonali.
La capacità di essere assertivi ha un effetto importantissimo sulla nostra autostima, cioè il giudizio profondo che abbiamo su noi stessi, fatto di parole ma anche di emozioni.
Poiché l'assertività è coinvolta in una così grande quantità di situazioni, è evidente che se ci ritroviamo ad essere poco assertivi abbiamo grande probabilità di avere problemi di autostima, frustrazione, ansia, rabbia repressa, demotivazione o anche depressione. Tutte le persone intorno a noi ne saranno coinvolte in qualche misura.

Come può essere migliorata la nostra assertività

L'assertività può essere migliorata attraverso l'esercizio, anche se all'interno di certi limiti costituiti dalle nostre caratteristiche di base. Una persona che è sempre stata molto timida non sarà mai l'Amministratore Delegato di una Multinazionale che si muove all'interno di un ambiente altamente concorrenziale e competitivo, e viceversa.
È innanzitutto importante capire in che modo ed in quali situazioni abbiamo difficoltà ad essere assertivi.
Ad esempio, potrebbe essere che una persona inizi ad osservarsi con particolare attenzione e scopra che nella gran parte delle situazioni riesce ad essere assertiva, ma che tende a diventare passiva quando subisce delle critiche manipolative dal suo capoufficio o da un genitore.

Critiche manipolative

Le critiche manipolative sono critiche che intendono provocare imbarazzo, senso di incompetenza, di ignoranza, di colpa, di ansia generica fini a se stessi, al contrario delle critiche costruttive che sono tese al miglioramento, al benessere o all'aiuto dell'altro, anche se possono suscitare senso di colpa, ansia generica, senso di incompetenza, o di ignoranza.
Mettere a fuoco con precisione la realtà in questo modo è il primo passo da compiere, senza il quale non si potrà mai cambiare in modo sostanziale gli aspetti del nostro comportamento che non ci piacciono e che non ci consentono di esprimere al meglio le nostre potenzialità.
In secondo luogo sarà necessario capire con precisione perché le critiche che ci vengono fatte sono manipolative.
Infine, sarà necessario migliorare la nostra comprensione di che cosa ci ostacola nell'utilizzo di capacità di difesa o di replica nei confronti di queste critiche.
Lavorando con persone che hanno difficoltà a gestire le critiche manipolative, infatti, si scopre di solito che, potenzialmente, hanno tutte le capacità di difendersi ma che qualcosa dentro di loro li blocca e rende difficoltosa la loro difesa nei confronti di un'aggressione.
La gestione delle critiche manipolative è solo un esempio di un contesto che può mettere a dura prova la nostra assertività. Si tratta però di una situazione molto importante perché le critiche manipolative possono avere un effetto molto potente sulla nostra autostima e sono situazioni piuttosto frequenti, per lo meno all'interno di determinati ambienti lavorativi e familiari. Inoltre, le critiche manipolative esercitano un effetto importante sulla nostra autostima perché i più efficaci critici del nostro comportamento possiamo essere noi stessi, andando a colpirci proprio nei nostri punti più deboli. Infine, capita spesso di trovare persone che hanno subito critiche manipolative da persone importanti (per esempio i genitori) che, anche a molti anni di distanza, sono ancora vive nella loro mente ed esercitano un potente effetto condizionante sulla serenità e sulle scelte di vita.
L'assertività può essere migliorata attraverso l'esercizio, anche se all'interno di certi limiti costituiti dalle nostre caratteristiche di base. Una persona che è sempre stata molto timida, infatti, non sarà mai l'amministratore delegato di una multinazionale che si muove all'interno di un ambiente altamente concorrenziale e competitivo. Ogni persona nasce con delle caratteristiche frutto dell'ereditarietà (ad esempio, il colore dei capelli o la predisposizione ad avere determinate malattie) che interagiscono con le esperienze della vita: non possiamo modificare il nostro codice genetico e possiamo modificare solo entro certi limiti l'effetto che la nostra vita ed il contesto sociale in cui viviamo hanno avuto sulla nostra crescita.È innanzitutto importante capire in che modo e in quali situazioni abbiamo difficoltà ad essere assertivi. Ad esempio, potrebbe essere che una persona inizi a osservarsi con particolare attenzione e scopra che nella gran parte delle situazioni riesce ad essere assertiva, ma che tende a diventare passiva quando alcune persone le chiedono dei favori a cui non riesce a dire di no, ad opporre un rifiuto. Mettere a fuoco con precisione la natura delle nostre difficoltà è il primo passo da compiere, senza il quale non potremmo mai cambiare in modo sostanziale gli aspetti del nostro comportamento che non ci piacciono e che non ci consentono di esprimere al massimo le nostre potenzialità. Sarà quindi necessario capire esattamente di fronte a quali persone abbiamo paura di dire di no e che cosa temiamo succederà se, invece, lo dovessimo fare. Così facendo apparirà in modo progressivamente chiaro quello che ci ostacola nella difesa di un nostro interesse importante. Infine, dapprima nella nostra mente e poi nella realtà, proveremo più e più volte ad utilizzare strategie nuove per affrontare in modo diverso un comportamento ripetitivo e limitante la nostra libera espressione.

Come si affrontano le critiche manipolative

La presenza delle critiche manipolative si inserisce in questo sviluppo non ottimale dell'autostima, come uno dei possibili modi attraverso i quali le altre persone plasmano negativamente l'immagine che abbiamo di noi stessi.
Definizione: le critiche manipolative sono critiche che hanno come scopo fondamentale quello di creare imbarazzo, senso di incompetenza, di ignoranza, di colpa, di ansia generica. Definizione: le critiche costruttive sono tese al miglioramento, al benessere o all'aiuto dell'altro, anche se possono suscitare senso di colpa, di incompetenza, di ignoranza, di ansia generica. Affrontare efficacemente le critiche manipolative è di grande importanza per diversi motivi.
1. Le critiche manipolative possono avere un effetto molto potente sulla nostra autostima. Proviamo, ad esempio, a pensare a una situazione familiare all'interno della quale veniamo costantemente criticati in modo pesante o anche verbalmente violento, veniamo ripetutamente sminuiti o svalutati, la nostra normale libertà di scelta viene ostacolata da critiche che tendono a farci sentire inadeguati, "sbagliati", stupidi, cattivi o ingrati. Meccanismi simili possono innescarsi anche in contesti lavorativi o scolastici. Se ci riflettiamo, ricorderemo probabilmente un datore di lavoro, un collega, un genitore, una maestra o un professore che hanno esercitato critiche manipolative. Tali critiche, in quel momento della nostra vita e a volte successivamente, hanno esercitato un effetto prolungato e disturbante su di noi.
2. Sono situazioni piuttosto frequenti, per lo meno all'interno di determinati ambienti lavorativi e familiari.
3. Rischiano di farci diventare troppo passivi o troppo aggressivi, possono creare sensi di colpa e di inferiorità ingiustificati e indurci ad autosvalutarci.
4. Le critiche manipolative esercitano un effetto importante sulla nostra autostima perché i più efficaci critici del nostro comportamento possiamo essere noi stessi, andando a colpirci proprio nei nostri punti più deboli.
5. Infine, capita spesso di trovare persone che hanno subito critiche manipolative da persone importanti (per esempio i genitori), critiche che, anche a molti anni di distanza, sono ancora vive nella loro mente ed esercitano un potente effetto condizionante sulla serenità e sulle scelte di vita. Non è affatto detto, infatti, che il tempo medichi tutte le ferite: il tempo può essere indispensabile, ma purtroppo non è sempre sufficiente. Alcune critiche manipolative, dunque, restano nella nostra mente come se fossero fuori dal tempo.

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